Lettera ai cittadini senza
rappresentanza
Cara amica, caro amico, lanciamo un censimento degli
individui e dei gruppi (locali, nazionali, online) che si
richiamano alla tradizione laica, liberale, radicale,
repubblicana e socialista al fine di tracciare, senza
esclusioni, una grande mappa di quest’area politico-ideale.
Delineata la mappa, ci impegniamo a convocare una
Costituente per organizzare definitivamente LIBERA ITALIA
- Associazione nazionale della democrazia laica, liberale e
socialista.
Puoi partecipare all’iniziativa
a) sottoscrivendo il Manifesto-appello;
b) iscrivendoti a Libera Italia come socio individuale o
collettivo.
All’Assemblea Costituente potranno partecipare sia i
sottoscrittori che gli aderenti a Libera Italia; ma solo gli
iscritti paganti avranno diritto di voto. L’Assemblea
Costituente sarà convocata solo al raggiungimento, entro tre
mesi, della soglia minima di almeno 1000 soci paganti.
Confidiamo che ogni destinatario di questa lettera la
inoltri agli amici interessati. Contribuisci tu stesso a
creare un movimento in rete.
L’iniziativa è autogestita ed autofinanziata. Il tuo
sostegno è indispensabile per realizzare il progetto
politico LIBERA ITALIA.
Un saluto fraterno
Massimo Teodori
Luigi Covatta
LIBERA ITALIA
Manifesto-appello per una Associazione nazionale della
democrazia laica, liberale e socialista
La seconda Repubblica è al collasso. Dal 1994 nessuna
promessa di rinnovamento è stata mantenuta. E’ stato
interrotto il rapporto fra elettori ed eletti. Il sistema
dei partiti non è stato semplificato. La corruzione si è
estesa. La democrazia dell’alternanza, allo stato
embrionale, è stata avvilita alla mercé di un bipolarismo
malfermo fondato su forze dall’incerta cultura politica.
L’auspicata rivoluzione antipartitocratica si è ridotta ad
una partitocrazia senza partiti.
Le istituzioni sono insidiate da conflitti politici
senza regole. Il governo, pur legittimato dal voto, utilizza
i metodi del peggiore trasformismo. Il presidente del
Consiglio ostenta insofferenza per le garanzie
costituzionali. Le opposizioni non riescono ad offrire
un'alternativa credibile. Settori della magistratura tendono
ad esondare dai loro compiti. Il presidente della
Repubblica, unica figura pubblica confortata dal consenso
popolare, può esercitare solo una moral suasion per arginare
il degrado istituzionale.
La Costituzione, che non è stata modificata neppure
nelle parti che tutti dicono di voler cambiare, è scavalcata
dalla costituzione materiale. Oggi si tenta di ridurre la
riforma federale a merce di scambio e quella
dell’ordinamento giudiziario ad occasione di rissa politica.
Sul Parlamento grava la deleteria legge elettorale,
architettata a vantaggio delle oligarchie centrali e
periferiche.
L’elezione dei parlamentari è stata sostituita dalla
nomina con cui si perpetuano i notabilati partitici. Milioni
di cittadini non sanno a chi dare fiducia: si è così
approfondito il vuoto ideale che grava sui rappresentanti
politici. E continua l’emarginazione delle forze di
democrazia liberale e socialista che nella Repubblica sono
state decisive per lo sviluppo e la modernizzazione del
Paese.
Partiti di tradizione laica, liberale e socialista
sono stati spesso divisi nella storia d’Italia. Ma oggi,
dopo l’affermazione della socialdemocrazia in Europa e la
diffusione universale della laicità e del liberalismo, le
diverse radici possono e devono ricongiungersi in un comune
progetto per affrontare le sfide del Duemila. Di fronte a
una sinistra e ad una destra che non riescono a trovare basi
solide, solo una nuova comune ispirazione alla libertà e
alla giustizia sociale può offrire una degna visione del
futuro per le nuove generazioni.
E’ probabile che l’Italia uscirà dall’attuale crisi
con nuovi schieramenti politici, come accadde nel 1994.
Qualsiasi sistema ne risulti, non intendiamo rinunciare a
una forza che esprima le idealità e le soluzioni
riformatrici della moderna democrazia liberale e socialista.
Solo con radici ben piantate nella storia d’Italia e
d’Occidente riteniamo che si possano affrontare le sfide del
nostro tempo: la internazionalizzazione dell’economia e
della finanza, le migrazioni, le disuguaglianze tra ricchi e
poveri, i diritti civili e umani, la condizione della donna,
la corruzione della democrazia, e il degrado ambientale e
culturale del nostro Paese.
Respingiamo una politica, di destra o di sinistra,
fondata sul massimalismo o sul moderatismo, sul
giustizialismo o sul populismo. Restiamo fedeli al pensiero
critico e al metodo sperimentale, consapevoli che tutti gli
"ideologismi" finiscono nel conformismo.
Di fronte al dilagare della miseria morale e
materiale, all’esibizione del cinismo e dell’egoismo,
respingiamo la tentazione dell’antipolitica e
dell’a-politica che affiora nella società del benessere
conquistata con sacrifici dai nostri padri, ed oggi
insidiata da un malessere sociale e culturale che altera
bisogni e diritti, erode le pratiche liberali e corrompe le
forme democratiche.
La nostra visione del futuro si basa su alcune
irrinunciabili idee-forza: uguaglianza dei punti di
partenza, diritti individuali, merito, competizione,
efficienza economica, welfare senza assistenzialismo,
attenzione ai più deboli, buongoverno, Stato di diritto,
giustizia non giacobina, laicità, istituzioni forti e
controlli efficienti, Europa e Occidente,
anti-totalitarismo.
Massimo Teodori
Luigi Covatta